La prima edizione del festival di Tor Sapienza vola via in un batter d’ali, così veloce tanto da sentirne già nostalgia. Lo Street Choir Festival di domenica 22 dicembre ha raccontato con i suoi contenuti in poco più di due ore, la storia della nascita di un uomo che ha sovvertito la visione del mondo. Un escursus storico attraverso il canto sacro, Gospel, Musical e Popolare, regalato al tanto pubblico presente a Tor Sapienza da quattro Social Choir, così da alcuni piace farsi definire, da sempre impegnati con passione nell’arte corale.
I Cori Note Controvento, I Fa Diesis, Accordi & Disaccordi e le voci bianche Madonna della Neve, hanno rapito il pubblico con il loro repertorio eseguito con maestria pur nelle trafficate ed originali location di Via Tor Sapienza e Piazza Cesare De Cupis. “Una cosa nuova, …mai vista, …trascinante, …era ora, …coinvolgente”, queste le impressioni a caldo dei cittadini presenti all’evento e da chi si è trovato casualmente di passaggio mentre si stava recando in un centro commerciale.
Agnese Valle Direttrice di Accordi e Disaccordi commenta: “organizzazione impeccabile. Siamo stati benissimo, ci siamo divertiti e siamo stati accolti calorosamente”. Le fa eco Laura Tommasini direttrice del Coro I Fa Diesis: “Organizzazione splendida un’ottima accoglienza, tanti i cittadini che hanno gradito e apprezzato lo scopo di portare il bel canto in ogni angolo del quartiere, vicino a chi non ha la possibilità di frequentare luoghi diversi. Siamo stati felici di prendere parte a questo primo festival e speriamo si possa ripetere negli anni futuri. Un grande augurio all’organizzazione di volontariato TS Idee che con le sue iniziative dimostra che le periferie della città sono piene di persone splendide e come sempre accade in questi eventi, abbiamo conosciuto e ci siamo confrontati con altre realtà per far nascere nuove sinergie e nuove iniziative. Grazie ancora”.
Il Direttore Luigi Ferrante di Note Controvento ci dice: “Ringrazio tutti per la splendida serata! un’occasione unica, rara per una manifestazione dai tanti contenuti, artistici e sociali. In un momento in cui Roma soffre di una situazione complessa e, soprattutto nelle periferie di un diffuso degrado, questa manifestazione ha portato luce e serenità. Ringrazio l’organizzazione veramente impeccabile. C’è tanto lavoro dietro, e si è visto. Per quanto ci riguarda, siamo soddisfatti nel percorrere questa strada, quella dei “Social Choir” che è una linea musicale, un atteggiamento raro nel mondo corale. Alla gente piace. Spero che vi siano altre iniziative simili”.
La Preside dell’Istituto Madonna della Neve Suor Maura Alvigini è felicissima per come si è espresso il suo coro di voci bianche e della risposta del quartiere “Lo Street Choir Festival è stato un successo. È stato bello vedere via di Tor Sapienza animata da persone che si spostavano da un coro natalizio all’altro. Particolarmente emozionante è stato vedere l’impegno e la gioia dei bambini e ragazzi della nostra scuola. Con i canti e il battito delle mani hanno coinvolto tutti i presenti. Si è creata una bellissima atmosfera che sicuramente rimarrà nel ricordo di questo Natale. Speriamo che questa bella manifestazione entri nella tradizione del quartiere. Grazie di cuore a tutti coloro che si sono impegnati per portare a compimento l’iniziativa”.
Proprio per i bambini il Natale ha il significato più profondo, significato però che ancora non viene colto nel modo giusto proprio da quella istituzione che nel territorio è dedicata alla formazione e crescita personale dei bambini, ossia la scuola. Unica nota stonata di questo festival, il plesso scolastico De Cupis, lo spazio all’aperto più idoneo per ospitare uno dei punti concerto, negato da una dissonanza pronunciata dal Consiglio di Circolo, peraltro composto da quegli stessi genitori che hanno accompagnato i loro figli nell’atmosfera natalizia dello Street Choir Festival. Dopo questa avventura siamo certi che tanti dubbi, perplessità, paure e preoccupazioni forse appannate da possibili altri generi di risvolti, si saranno ormai dissipati e la scuola potrà tornare finalmente a mostrarsi protagonista nei progetti del territorio, come avvenuto per decenni, senza più timori e ingessature.